Questo computer rappresenta il canto del cigno della linea PET: l’insuccesso dei CBM-II e l’inarrestabile avanzata dei PC nel settore professionale obbligò Commodore ad abbandonare la produzione di questi computer. Continua a leggere
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Commodore 4040 dual drive floppy disk (1980)
Questo è uno dei modelli di lettori floppy commercializzati da Commodore per la propria linea professionale di computer. Prima di accenderlo ho eseguito un’accurata pulizia, ma quando l’ho provato non funzionava correttamente. Ad esempio, il comando per elencare il contenuto del floppy mostrava caratteri sbagliati e dopo qualche tentativo non veniva visualizzato più nulla. Per cercare il guasto ho iniziato a provare gli integrati zoccolati su altri drive, ma risultavano tutti funzionanti; poi ho collegato nuovamente il 4040 a un PET e funzionava benissimo. Probabilmente erano solo ossidati i contatti di qualche integrato. Continua a leggere
Commodore MMF 9000 (1981)
La storia del mio SuperPET (così era conosciuto in America) necessita di un aggiornamento. Ho raccontato di come io e un paio di amici riuscimmo a recuperarne uno a testa a una cifra letteralmente simbolica, però uno dei tre computer mancava di tutte le schede interne che rendevano speciale questo PET: tirando a sorte, capitò a me. Continua a leggere
Commodore 8296 (1984) e 8250LP (1983)
I computer Commodore che utilizzano questo case sono bellissimi. Un design che richiama la fantascienza degli anni ’60 e ’70, quando tutti si immaginavano che nel 1999, o nel 2001, o in qualche data astrale durante una missione quinquennale nello spazio, ci sarebbero state basi sulla luna ed enormi stazioni orbitali intorno alla terra. Il progetto del case di questo computer è opera di Ira Velinsky, contrariamente a quanto si legge su qualche sito in rete dove si cita Porsche. Continua a leggere
Commodore 8032 (1981)
Dieci anni fa, nel 2003, mi recai alla discarica comunale per buttare via un un po’ di rifiuti ingombranti che avevo in cantina. Ora abito in paese, ma fino al 2009 Continua a leggere
Commodore Datassette C2N
Tutti ci ricordiamo del registratore del Commodore 64 e del Vic 20, il 1530, ma pochi sanno che ci sono stati altri modelli precedenti.
Il primo registratore è proprio questo, si vede in qualche vecchia pubblicità dei Commodore PET o “inglobato” nel case del Commodore PET 2001.
Il sito commodore.ca ha molto materiale sui PET, su questo poster si vede la descrizione di questa “magnetic cassette unit”.
Questo articolo è del 2010; a marzo 2019 ho pubblicato un libretto monografico molto più completo intitolato “Registratori Commodore”. Il PDF, in italiano o inglese, è disponibile gratuitamente a questo indirizzo.
Commodore 8032
Ecco un altro computer della serie PET, la linea professionale della Commodore.
Questo era forse il più diffuso, ed era venduto in bundle con un doppio lettore floppy da 5″1/4 (modello 8050) e una stampante ad aghi da 132 colonne; è infatti con queste periferiche che l’ho recuperato nel 2000.
Commodore 3032
Questo computer mi è stato regalato da un amico nel 2002. Anche lui è appassionato di vecchi computer, ma un po’ più “monomarca”: ha un sacco di computer Apple e non aveva grande interesse in questo pezzo.
Per me invece rappresenta il computer più vecchio della mia collezione, infatti è del 1978.
Commodore MMF 9000 (SuperPET 9000)
Questo era uno dei computer professionali della Commodore; in Europa era commercializzato con questo nome (Micro MainFrame 9000) mentre in America era conosciuto come SuperPET. L’ho comprato nel 1996 per 2.000 lire (sì, non è un errore, duemila lire) da un ex centro assistenza Commodore che voleva ridurre il magazzino perché dal punto di vista amministrativo aveva dei costi troppo alti. Allora, insieme a due amici, passai qualche ora in questo magazzino a scegliere cosa portare via – senza poter esagerare però – con un prezzo fisso di 2.000 lire al pezzo. Trovammo qualche cartuccia, alcune periferiche, e un MMF 9000 a testa.
Mi piace molto, mi ricorda i film dei primi anni ’80 dove si vedevano ragazzini che in un modo o nell’altro salvavano il mondo o facevano cose da fantascienza con computer simili a questo…
Per accedere alla scheda madre si svita una vite sotto la tastiera e poi si solleva la parte superiore come il cofano di una macchina: c’è una cerniera nella parte posteriore e una barretta di ferro che tiene aperto il computer.
Ci venne detto che potevano vendere qualcosa, ma che per loro non era possibile svuotare il magazzino: l’unico modo sarebbe stato quello di distruggere tutto davanti a un funzionario statale (o qualcosa di simile). Deve poi essere successo davvero: il magazzino ora non esiste più.