Il mio primo computer nel 1984 è stato il Sinclair ZX Spectrum. Ero in seconda media, e avevo appena traslocato a Udine da un paese della bassa friulana. Nuova casa, scuola, amici. Sono gli anni dell’home computer, qualche compagno di classe ha il Vic-20, Continua a leggere
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Un tuffo nel (mio) passato
Nel 1982, quasi trent’anni fa, i miei genitori comprarono un Atari 2600 come questo che mi ha regalato Beppe. All’epoca la confezione comprendeva 3 giochi: Combat (carri armati che si sparano in un labirinto), Breakout – il classico muro di mattoni da abbattere con una pallina, da giocare con le “manopole” – e forse Pele’s Soccer… non ricordo mai qual era terzo gioco.
L’Atari era collegato all’unico (e primo) TV a colori che avevamo, Continua a leggere
Atari 2600
Questa è la prima console che ho avuto! Non è l’originale (che è sepolto in una discarica purtroppo) ma è proprio il modello che avevo, quello con la parte anteriore in finto legno e tre levette per lato.
Avevo solo tre o quattro giochi (all’epoca erano veramente costosissimi): Breakout, Combat e accidenti! non mi ricordo! Forse solo quei due? O il tennis? Mi ricordo invece che il figlio (unico) del farmacista aveva la cartuccia più costosa che vendeva il negozio della zona: Moon Patrol, 200.000 lire nel 1982 per la conversione di un gioco da sala che all’epoca sembrava fighissimo…
C’è un aneddoto legato a questo 2600: dell’Atari che avevo da bambino mi era rimasto in un cassetto solo l’alimentatore. Quando ho visto l’asta di questo 2600 senza alimentatore ho pensato che fosse un segno del destino… il prezzo non è salito (proprio perché incompleto) e io sono tornato in possesso del mio primo aggeggio da attaccare alla tv. Comprato il 6 maggio 2007.
Con 2 joystick e giochi Combat, Defender, Dig Dug, Tennis, Pele’s Soccer. Senza imballo, manuali, alimentatore.
Aggiornamento: ho ricevuto un’e-mail da mio padre, in cui mi dice che “Per quanto riguarda l’Atari ti posso assicurare che il tennis c’era senz’altro con la possibilità di ingrandire la mattonella e velocizzare il gioco. E’ stato l’unico video gioco che abbia mai fatto!”
Commodore 128
Il 128 è stato il mio primo Commodore: prima avevo uno Sinclair ZX Spectrum, ma dato che tutti i miei amici con un computer avevano il Commodore 64 e io mi sentivo un po’ fuori dal giro, riuscii a convincere i miei genitori a comprare un 128. Ero in terza media, per cui era il 1985 o il 1986.
I computer che ho avuto da ragazzo sono sempre stati comprati con l’obiettivo di essere utili a tutta la famiglia, per cui insieme al 128 i miei acquistarono anche un lettore di floppy disk (il Commodore 1571) e un word processor, SuperScript 128. Un elaboratore di testi molto completo per quiei tempi, ma niente mouse, finestre o interfaccia grafica. Solo combinazioni di tasti da imparare a memoria e codici da ricordare per stampare in grassetto. Io imparavo, poi spiegavo ai miei come funzionava.
Quanti ricordi. Quanti pomeriggi passati con gli amici a giocare, a imparare a programmare in basic, a disegnare un pixel alla volta, a fare progetti per il futuro.
Dato che l’acquisto di un computer era (giustamente) conseguente alla vendita di quello precedente, questo non è QUEL 128, ma uno che comprai nel 2000 da una persona che aveva messo un annuncio su un giornalino locale.
Commodore 64
Ah, il Commodore 64… questo Commodore 64 in particolare è stato l’inizio di tutto. E’ stato il risveglio della mia passione per i computer dopo una parentesi di semplice utilizzo; ora che lo scrivo me ne rendo conto.
L’ho comprato nel 1994 da una persona che l’aveva messo in vendita insieme a un lettore di floppy disk 1541.
Quando avevo il Commodore 128 da ragazzo passavo il sabato pomeriggio con gli amici a giocare, progettare, imparare, scambiare idee e opinioni su giochi e programmi; a creare applicazioni in Basic, mettendo da parte i soldi della paghetta settimanale per andare nel negozio di computer a comprare un pacco di floppy da 5 pollici e 1/4 per poter copiare qualche gioco nuovo.
Quei tre ragazzini che leggevano avidamente le recensioni dei giochi hanno poi messo a frutto la loro passione per il computer in campi diversi: uno, dopo aver fatto la colonna sonora di qualche gioco, è un produttore musicale; un’altro programma sistemi di automazione industriale; io realizzo applicazioni e siti web.
Siamo stati fortunati a trasformare una passione in un lavoro che ci dà da vivere, e mi capita di pensare a quei pomeriggi passati insieme che purtroppo non ci saranno più: la spensieratezza di quegli anni è ormai persa nelle responsabilità e nelle preoccupazioni della vita adulta.
Sarà per questo che cerco di recuperare i computer di quegli anni? Per rivivere in parte quei momenti?