Questo sito presenta tutti i pezzi che ho raccolto negli anni: vecchi computer, console, libri e manuali, periferiche, accessori. Non troverete schede tecniche, ma solamente la storia personale di ogni pezzo.
Le foto sono originali e rappresentano le condizioni reali di ciò che recupero.
Se volete donare qualcosa alla mia collezione potete contattarmi qui.

Il Macintosh Plus di Barbara (Roma)

Un giorno ricevo questa e-mail dal form di contatto del sito:

Sono capitata sul sito per caso e dopo aver leggiucchiato qua e là sono andata vedere nel ripostiglio: per caso ti serve un Apple Macintosh Plus 1MB con tastiera/mouse/cavetto? Credo funzionante. Non è il mio genere di ‘usato’, a me non dice (quasi) niente, magari a te piace. Fammi sapere.

Ho risposto con entusiasmo anche se all’inizio temevo che volesse cercare di vendermi il computer… dubbio fugato dal messaggio successivo:

Ovviamente non pensavo proprio di ‘venderlo’ piuttosto pensavo …andasse a star meglio!!! io non lo uso da secoli, lo avevo comprato di seconda mano da un grafico e lo usavo per scrivere.
Col tempo e’ finito in un angolo da cui sono ben felice di farlo uscire essendo una che fa fatica a buttare le cose, spazio permettendo.

Alla mia curiosità di sapere come fosse capitata sul sito mi ha risposto che sono finita sul tuo sito per caso (non mi ricordo come, visto che cercavo una bici usata!) e mi ha divertito vedere come ognuno ha il ‘vintage’ che si merita e le passioni più bizzarre, quindi per piacere di stramberia penso di poter perdere tempo a fare un pacco e spedirtelo.

Il ‘piccolo’, come lo chiama Barbara, è poi arrivato a destinazione sano e salvo. Nel frattempo ci siamo scambiati qualche messaggio e ho scoperto una persona interessante e simpatica… dovessi ricapitare a Roma andrò sicuramente a trovarla!

Il Macintosh Plus funziona perfettamente, ha solo un video un po’ traballante che vedrò di sistemare appena ho tempo e spazio per poterlo fare (= casa nuova); intanto ha ricevuto il normale ciclo di pulizia insieme alla tastiera e al mouse che ovviamente risentivano di anni di utilizzo e ripostiglio…

Commodore SX-64

Commodore SX-64

Dopo tanti anni di attesa, sperando di trovarne uno in zona, ho dovuto cedere e l’ho comprato su eBay. Almeno sono riuscito a trovare un venditore austriaco poco esperto che non ha presentato bene l’oggetto e il prezzo non è salito troppo…

A parte un piccolo difetto sulla maniglia e qualche inevitabile segno del tempo, il computer è in buone condizioni ed è perfettamente funzionante. Quando mi è stato consegnato devo ammettere che ero davvero emozionato! Ho aperto il pacco, staccato la tastiera dal computer e collegata al 64, collegato il cavo alla corrente, premuto l’interruttore di accensione: un attimo di trepidazione perché il monitor sta un po’ per scaldarsi… funziona!

Il venditore aveva incluso un gioco originale (Skate or die): ho inserito il floppy; LOAD"*",8,1; il drive parte e appare il logo Electronic Arts; dopo un po’ appare la schermata introduttiva del gioco con la musica in sottofondo – la chitarra elettrica campionata di questo gioco è rimasta nella storia del 64 – così provo a girare tutte le manopoline del volume, del monitor… tanto per essere sicuro che tutto funzioni bene.

Per qualche altro malato che può condividere la mia passione posso solo dire wow: bellissimo.

Ritorno alla vita di un Macintosh SE/30

Apple Macintosh SE/30

Una decina di giorni fa ho recuperato un macintosh SE/30 che era appoggiato in un angolo, destinazione discarica, con un centimetro di polvere, la scheda madre appoggiata sul case, senza alimentatore.
Nessuno sapeva dirmi che problemi avesse, era lì da così tanto che anche il ricordo del guasto si era perso nel tempo.

Lo porto via io.

Arrivo a casa, e mi ricordo di avere in cantina un Macintosh SE con la scheda madre guasta ma forse l’alimentatore funzionante. Il modello è simile, penso che l’alimentatore potrebbe essere lo stesso.

Mi ritrovo in cucina con due compatti impolverati da smontare, meglio se prima gli dò una pulita – mia moglie potrebbe arrivare da un momento all’altro e non voglio che mi colga in flagrante spargimento di polvere. Una spugna umida per le plastiche esterne e un pennello per la scheda madre (non spolvero mica in cucina, vado in terrazza, accanto allo stenditoio con la biancheria pulita), giusto per togliere il grosso dello sporco. Apro il “donatore”, anzi, era già aperto, mancano tutte le viti, devo solo svitare l’alimentatore dopo aver staccato tutti i cavi.

Collego al volo l’alimentatore all’esse-e-trenta. Collego tutti i cavi e incastro l’elettronica del tubo catodico che era staccata. Attacco il cavo alla corrente. Pausa. Pulsante di accensione. Non sento il suono di avvio: se non collego l’altoparlante, certo che non sento il suono d’avvio. Il Mac è rivolto verso il muro e non vedo lo schermo, sento però il disco che inizia a girare. Buon segno! Icona con il dischetto: il disco rigido non viene riconosciuto. Dato che conosco questi vecchi dischi SCSI, penso che magari il disco è stato fermo, era già lento di suo, il sistema non l’ha riconosciuto perché doveva ancora essere pronto… spengo e riaccendo. Parte il sistema operativo!

Mi ritrovo nel Finder, con un’installazione pulita del System 7.1.2; la macchina ha un hard disk da 80MB e 2MB di RAM. Il piccolo funziona perfettamente, peccato solo che è ingiallito a zone: probabilmente aveva uno schermo antiriflesso davanti al monitor come andava di moda vent’anni fa.

Spengo, avvito l’alimentatore, collego l’altoparlante, chiudo il case e pulisco di fino. Guardo il Mac e mi sento soddisfatto e orgoglioso…

Riporto il computer “cannibalizzato” in cantina, metto via gli attrezzi, ripulisco il tavolo della cucina e appoggio il Macintosh SE/30 in soggiorno: ho deciso che starà lì per un po’.

Nintendo GameCube

Mentre stavo facendo un giro al Blockbuster per vedere se c’era qualche gioco di seconda mano che poteva interessarmi, ho visto un GameCube usato a 19,90 euro. Mi ha sempre incuriosito, era nella mia lista, per cui me lo sono portato a casa.

Nel pomeriggio sono andato a cercare un gioco “nintendoso” (ha poco senso giocare a qualche titolo multipiattaforma che è disponibile anche per la Playstation 2 che ho già); i negozi non hanno più niente di nuovo per GameCube e la scelta nell’usato non è granché, ma ho trovato Animal Crossing (che ha parecchio successo anche in versione per Nintendo DS) di seconda mano in una catena di videogiochi.

Sony Playstation

La Playstation è stata per me il ritorno ai videogiochi dopo una parentesi di qualche anno: quando vendetti l’Amiga 500, il computer successivo fu un Macintosh LC e di conseguenza i giochi vennero messi un po’ da parte; Apple puntava a un’utenza professionale e non attirava sviluppatori di giochi.

In ogni caso preferisco rilassarmi sulla poltrona in soggiorno piuttosto che alla scrivania del computer, senza nessuna preoccupazione di dover installare il gioco, avere una scheda video adeguata o un computer abbastanza potente: accendo la console, gioco, spengo la console.

Il “colpevole” di avermi spinto all’acquisto della Playstation fu un amico che ce l’aveva già. Io vivevo ormai fuori casa e in effetti mi mancava un po’ qualche partita a un bel gioco, così la comprai… ho ancora lo scontrino del 21/7/1998 nella confezione: 279.000 lire, in versione con il controller analogico “dual shock”.

Il gioco che più mi ha coinvolto? Final Fantasy VII. Altri titoli che ho giocato e apprezzato: Resident Evil, Silent Hill, Gran Turismo, Wipeout, Metal Gear Solid, Ace Combat… non sembra ma sono passati 10 anni!

Atari Lynx

Atari Lynx

Non ricordo precisamente quando ho comprato questa console portatile; mi ricordo che c’erano ancora le lire.

La console era un fondo di magazzino, nuova, e l’ho trovata alla fiera del radioamatore dei “vecchi tempi” di cui ho già parlato in varie occasioni. C’è ancora il prezzo originale sulla confezione, 219.000 lire.

Una curiosità: un tasto permette di ruotare il display di 180° per permettere anche ai mancini di giocare comodamente; non credo che sia esistita un’altra console portatile con questa caratteristica…

Fiera del radioamatore, Pordenone 25-27 aprile 2008

Anche quest’anno sono stato all’edizione primaverile della fiera del radioamatore a Pordenone; ne ho già parlato qua e là perché qualche pezzo della collezione l’ho trovato in fiera nelle passate edizioni.

Purtroppo confermo la mia opinione dell’anno scorso: per quelli che sono i miei interessi, non vale la pena di andarci. Una volta trovavo sempre qualcosa di interessante, l’anno scorso c’era un espositore che trattava vecchi videogiochi e console (uno solo in 8 padiglioni!); quest’anno neanche quello.

CD e DVD a prezzi stracciati, cover per cellulari, materiale elettrico ed elettronico, gadget made in china… in più rispetto all’anno scorso c’erano le ventole per i notebook. Chissà perché, non sono mica una novità. Aumentano i rivenditori di DVD e diminuiscono quelli di surplus informatico: non perché ci siano meno rifiuti informatici, ma perché vendere DVD in evasione SIAE, IVA, tasse (scontrini fiscali? a cosa servono?) probabilmente rende di più.

C’è sempre il padiglione dedicato ai radioamatori e da qualche anno il padiglione spacca timpani “hi-fi car tuning”, ma ormai queste fiere hanno perso la propria personalità. Una vale l’altra, basta vedere i biglietti da visita degli espositori dove elencano le fiere in cui sono presenti: tutte.

Da appassionato di Gran Turismo su Playstation mi fa piacere vedere qualche macchina preparata, ma nel padiglione gli impianti hi-fi (più che altro hi-volume) fanno più rumore che in discoteca e non si resiste a lungo…

Conclusione: ho comprato un paio di adattatori e una scheda pci (la prendo “che non si sa mai”) tanto per giustificare il viaggio, ma nulla che non potevo trovare al centro commerciale fuori città.

Donazione – Luca Gremese

Un mio caro amico, Luca Gremese, sta iniziando il trasloco nella casa nuova e ha deciso di liberare la cantina da qualche computer che aveva a sua volta raccolto.

Se ne è liberato a malincuore (ho cercato di convincerlo a tenerli, lo giuro!) ma mi ha detto che non ci sarà troppo spazio, e comunque – parole sue – sa che sono in buone mani… Luca ha la mia stessa malattia ma in forma molto più lieve.

I computer sono alcuni Power Macintosh 7300 e 7600 da sistemare (qualcuno senza processore, ram o hard disk), un Power Macintosh 6100 senza ram, un Power Macintosh 8100 con tutti i cavi staccati che dopo averli collegati non vuole comunque saperne di partire, un Macintosh Centris 610 che non si avvia, un Macintosh SE dichiaratamente guasto, un Macintosh LC funzionante, un Macintosh LC 475 senza RAM e hard disk, un Macintosh IIfx che non dà segni di vita (alimentatore?), un Macintosh IIx altrettanto defunto e il guscio vuoto di un Macintosh II. Insomma, c’è da lavorare un bel po’ per sistemarli!

Inoltre mi ha lasciato alcune schede video e di rete NuBus (periodo Macintosh II, primissimi anni ’90), che avrò modo di testare appena mi sarò sistemato nella nuova casa a fine anno.

Probabilmente sarò costretto a tenere da parte anche i computer, fino a quando avrò allestito la stanza-laboratorio con il tavolo chirurgico per poter eseguire le operazioni necessarie: disassemblaggio, pulizia, ricerca e trapianto degli organi interni da donatori compatibili, iniezione di una dose di ram; poi con gli occhi spiritati griderò esaltato “si – può – fareeee!” e darò corrente alla Creatura per sentirne il primo vagito di accensione e guardarla muovere i primi passi traballanti nella nuova vita. Una creatura senza memoria in cui instillare, anzi, su cui installare un nuovo sistema operativo.

Quando sono passato da Luca a fine giornata, mia moglie, non vedendomi arrivare a casa a un’ora decente, mi ha cercato al cellulare.

“Ciao tesoro!” cosa le dico cosa le dico
“Dove sei?”
“Sono passato da Luca, volevo chiamarti, ci siamo messi a chiacchierare, non mi sono accorto dell’ora…”
“Come mai?”
“Mah, mi ha chiamato lui, sai che deve traslocare, ha un paio di computer che voleva lasciarmi.” staranno tutti in macchina?
“Ah ok, ti aspetto allora! Salutamelo!”
“Sì, ciao bella, sono lì tra poco!” ci ha creduto, meno male vah.

Sono stati tutti in macchina, però ho dovuto abbattere i sedili posteriori e far slittare in avanti il sedile del passeggero.

Apple Macintosh PowerBook 540c

Apple Macintosh PowerBook 540c

A parte un modello destinato esclusivamente al mercato giapponese (il 550c), questo è il più potente portatile Apple prima del passaggio ai processori PowerPC.

Mi ricordo che nel 1995 ce l’aveva il titolare dell’azienda dove lavoravo; in effetti, il portatile era il top di gamma con un prezzo top di gamma!

Questo modello ha il massimo di ram installabile (36MB) e l’interfaccia opzionale PCMCIA. La batteria – vista l’età – è ovviamente KO. Mi è stato regalato da un amico nel gennaio 2008.

Atari 2600

Atari 2600

Questa è la prima console che ho avuto! Non è l’originale (che è sepolto in una discarica purtroppo) ma è proprio il modello che avevo, quello con la parte anteriore in finto legno e tre levette per lato.

Avevo solo tre o quattro giochi (all’epoca erano veramente costosissimi): Breakout, Combat e accidenti! non mi ricordo! Forse solo quei due? O il tennis? Mi ricordo invece che il figlio (unico) del farmacista aveva la cartuccia più costosa che vendeva il negozio della zona: Moon Patrol, 200.000 lire nel 1982 per la conversione di un gioco da sala che all’epoca sembrava fighissimo…

C’è un aneddoto legato a questo 2600: dell’Atari che avevo da bambino mi era rimasto in un cassetto solo l’alimentatore. Quando ho visto l’asta di questo 2600 senza alimentatore ho pensato che fosse un segno del destino… il prezzo non è salito (proprio perché incompleto) e io sono tornato in possesso del mio primo aggeggio da attaccare alla tv. Comprato il 6 maggio 2007.

Con 2 joystick e giochi Combat, Defender, Dig Dug, Tennis, Pele’s Soccer. Senza imballo, manuali, alimentatore.

Aggiornamento: ho ricevuto un’e-mail da mio padre, in cui mi dice che “Per quanto riguarda l’Atari ti posso assicurare che il tennis c’era senz’altro con la possibilità di ingrandire la mattonella e velocizzare il gioco. E’ stato l’unico video gioco che abbia mai fatto!”