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Apple IIc

Apple IIc

Comprato qualche anno fa a un prezzo simbolico da un cliente del mio rivenditore Apple di fiducia.

Non l’ho usato/testato molto perché non avevo floppy con software per Apple II; ora ho qualcosa in uno scatolone che ho fermato in tempo prima che raggiungesse la solita destinazione (il cassonetto dei rifiuti), per cui prima o poi lo riaccendo e ci faccio un giro…

Le condizioni estetiche non sono delle migliori, le plastiche sono ingiallite; il monitor in particolare, oltre ad aver perso il colore grigio originale, ha anche un segnale video un po’ instabile. Prima o poi riuscirò a convincere il mio caro amico “elettronico” a darmi una mano a metterlo a posto!

Apple Power Macintosh 7200/90

Questo 7200 è un po’ diverso dalla maggior parte dei pezzi della mia collezione: non è un computer dismesso da qualche azienda dopo aver preso un sacco di polvere su uno scaffale, ma è un computer che… ho dismesso da me!

E’ infatti il primo Macintosh nuovo che mi sono comprato, nel 1996: un Mac da usare a fondo quindi, attuale al momento dell’acquisto.

Mi sarebbe piaciuto acquistare il modello più potente (7500), ma non me lo potevo permettere; comunque all’epoca lavoravo da dipendente e quindi non ne avevo bisogno da un punto di vista professionale, ma solo come computer da tenere a casa. Ha svolto egregiamente il suo lavoro!

Commodore Amiga 2000

Ho comprato questo Amiga 2000 di seconda mano nel febbraio del 1997 tramite un annuncio su un giornalino locale; era di un ragazzo che aveva anche un Amiga 1200 e decise di vendere il 2000 dato che non lo usava più.

Ci sono state diverse revisioni della scheda madre di questo computer: quello dell’annuncio aveva la 6.3, una delle ultime; era inclusa anche una scheda Commodore “Bridgeboard” con un processore 286 per emulare un PC.

Purtroppo con questo computer ho imparato a mie spese (letteralmente!) che è meglio togliere le batterie interne se il computer non viene utilizzato… infatti un paio di anni fa l’ho acceso per fare alcune prove ma non si avviava: la batteria era completamente andata e aveva fatto fuoriuscire liquido corrosivo sulla scheda madre rendendola inutilizzabile. Una di quelle cose che si sanno ma si pensa sempre “a me non succederà”, e invece il danno era irreparabile ed ero davvero disperato!

Sono riuscito a trovare una scheda madre nuova su eBay Germania: un professore aveva acquistato molti anni prima un Amiga 2000 e per sicurezza aveva comprato una scheda madre di ricambio per ogni evenienza, di cui ormai non aveva più alcun bisogno.

Apple Macintosh PowerBook 3400c

Apple Macintosh PowerBook 3400c

Questo portatile ha fatto il giro del mondo… avevo notato la tastiera americana ma pensavo che fosse stata una scelta dell’acquirente, invece, quando l’ho capovolto per annotare il numero di serie, mi sono accorto che è “Assembled in the U.S.A.”. C’è anche un adesivo che indica che è stato di proprietà di un dipendente del DOD, il dipartimento della difesa americana, probabilmente un familiare di una persona che lavorava in una base Nato qui in Italia.

E’ stato quindi venduto a una ragazza che dopo averlo comprato è andata a lavorare in Francia; regalato a un mio amico che l’ha usato ancora un po’ e poi me l’ha a sua volta regalato (grazie Luca!).

Il Macintosh Plus di Barbara (Roma)

Un giorno ricevo questa e-mail dal form di contatto del sito:

Sono capitata sul sito per caso e dopo aver leggiucchiato qua e là sono andata vedere nel ripostiglio: per caso ti serve un Apple Macintosh Plus 1MB con tastiera/mouse/cavetto? Credo funzionante. Non è il mio genere di ‘usato’, a me non dice (quasi) niente, magari a te piace. Fammi sapere.

Ho risposto con entusiasmo anche se all’inizio temevo che volesse cercare di vendermi il computer… dubbio fugato dal messaggio successivo:

Ovviamente non pensavo proprio di ‘venderlo’ piuttosto pensavo …andasse a star meglio!!! io non lo uso da secoli, lo avevo comprato di seconda mano da un grafico e lo usavo per scrivere.
Col tempo e’ finito in un angolo da cui sono ben felice di farlo uscire essendo una che fa fatica a buttare le cose, spazio permettendo.

Alla mia curiosità di sapere come fosse capitata sul sito mi ha risposto che sono finita sul tuo sito per caso (non mi ricordo come, visto che cercavo una bici usata!) e mi ha divertito vedere come ognuno ha il ‘vintage’ che si merita e le passioni più bizzarre, quindi per piacere di stramberia penso di poter perdere tempo a fare un pacco e spedirtelo.

Il ‘piccolo’, come lo chiama Barbara, è poi arrivato a destinazione sano e salvo. Nel frattempo ci siamo scambiati qualche messaggio e ho scoperto una persona interessante e simpatica… dovessi ricapitare a Roma andrò sicuramente a trovarla!

Il Macintosh Plus funziona perfettamente, ha solo un video un po’ traballante che vedrò di sistemare appena ho tempo e spazio per poterlo fare (= casa nuova); intanto ha ricevuto il normale ciclo di pulizia insieme alla tastiera e al mouse che ovviamente risentivano di anni di utilizzo e ripostiglio…

Commodore SX-64

Commodore SX-64

Dopo tanti anni di attesa, sperando di trovarne uno in zona, ho dovuto cedere e l’ho comprato su eBay. Almeno sono riuscito a trovare un venditore austriaco poco esperto che non ha presentato bene l’oggetto e il prezzo non è salito troppo…

A parte un piccolo difetto sulla maniglia e qualche inevitabile segno del tempo, il computer è in buone condizioni ed è perfettamente funzionante. Quando mi è stato consegnato devo ammettere che ero davvero emozionato! Ho aperto il pacco, staccato la tastiera dal computer e collegata al 64, collegato il cavo alla corrente, premuto l’interruttore di accensione: un attimo di trepidazione perché il monitor sta un po’ per scaldarsi… funziona!

Il venditore aveva incluso un gioco originale (Skate or die): ho inserito il floppy; LOAD"*",8,1; il drive parte e appare il logo Electronic Arts; dopo un po’ appare la schermata introduttiva del gioco con la musica in sottofondo – la chitarra elettrica campionata di questo gioco è rimasta nella storia del 64 – così provo a girare tutte le manopoline del volume, del monitor… tanto per essere sicuro che tutto funzioni bene.

Per qualche altro malato che può condividere la mia passione posso solo dire wow: bellissimo.

Ritorno alla vita di un Macintosh SE/30

Apple Macintosh SE/30

Una decina di giorni fa ho recuperato un macintosh SE/30 che era appoggiato in un angolo, destinazione discarica, con un centimetro di polvere, la scheda madre appoggiata sul case, senza alimentatore.
Nessuno sapeva dirmi che problemi avesse, era lì da così tanto che anche il ricordo del guasto si era perso nel tempo.

Lo porto via io.

Arrivo a casa, e mi ricordo di avere in cantina un Macintosh SE con la scheda madre guasta ma forse l’alimentatore funzionante. Il modello è simile, penso che l’alimentatore potrebbe essere lo stesso.

Mi ritrovo in cucina con due compatti impolverati da smontare, meglio se prima gli dò una pulita – mia moglie potrebbe arrivare da un momento all’altro e non voglio che mi colga in flagrante spargimento di polvere. Una spugna umida per le plastiche esterne e un pennello per la scheda madre (non spolvero mica in cucina, vado in terrazza, accanto allo stenditoio con la biancheria pulita), giusto per togliere il grosso dello sporco. Apro il “donatore”, anzi, era già aperto, mancano tutte le viti, devo solo svitare l’alimentatore dopo aver staccato tutti i cavi.

Collego al volo l’alimentatore all’esse-e-trenta. Collego tutti i cavi e incastro l’elettronica del tubo catodico che era staccata. Attacco il cavo alla corrente. Pausa. Pulsante di accensione. Non sento il suono di avvio: se non collego l’altoparlante, certo che non sento il suono d’avvio. Il Mac è rivolto verso il muro e non vedo lo schermo, sento però il disco che inizia a girare. Buon segno! Icona con il dischetto: il disco rigido non viene riconosciuto. Dato che conosco questi vecchi dischi SCSI, penso che magari il disco è stato fermo, era già lento di suo, il sistema non l’ha riconosciuto perché doveva ancora essere pronto… spengo e riaccendo. Parte il sistema operativo!

Mi ritrovo nel Finder, con un’installazione pulita del System 7.1.2; la macchina ha un hard disk da 80MB e 2MB di RAM. Il piccolo funziona perfettamente, peccato solo che è ingiallito a zone: probabilmente aveva uno schermo antiriflesso davanti al monitor come andava di moda vent’anni fa.

Spengo, avvito l’alimentatore, collego l’altoparlante, chiudo il case e pulisco di fino. Guardo il Mac e mi sento soddisfatto e orgoglioso…

Riporto il computer “cannibalizzato” in cantina, metto via gli attrezzi, ripulisco il tavolo della cucina e appoggio il Macintosh SE/30 in soggiorno: ho deciso che starà lì per un po’.

Donazione – Luca Gremese

Un mio caro amico, Luca Gremese, sta iniziando il trasloco nella casa nuova e ha deciso di liberare la cantina da qualche computer che aveva a sua volta raccolto.

Se ne è liberato a malincuore (ho cercato di convincerlo a tenerli, lo giuro!) ma mi ha detto che non ci sarà troppo spazio, e comunque – parole sue – sa che sono in buone mani… Luca ha la mia stessa malattia ma in forma molto più lieve.

I computer sono alcuni Power Macintosh 7300 e 7600 da sistemare (qualcuno senza processore, ram o hard disk), un Power Macintosh 6100 senza ram, un Power Macintosh 8100 con tutti i cavi staccati che dopo averli collegati non vuole comunque saperne di partire, un Macintosh Centris 610 che non si avvia, un Macintosh SE dichiaratamente guasto, un Macintosh LC funzionante, un Macintosh LC 475 senza RAM e hard disk, un Macintosh IIfx che non dà segni di vita (alimentatore?), un Macintosh IIx altrettanto defunto e il guscio vuoto di un Macintosh II. Insomma, c’è da lavorare un bel po’ per sistemarli!

Inoltre mi ha lasciato alcune schede video e di rete NuBus (periodo Macintosh II, primissimi anni ’90), che avrò modo di testare appena mi sarò sistemato nella nuova casa a fine anno.

Probabilmente sarò costretto a tenere da parte anche i computer, fino a quando avrò allestito la stanza-laboratorio con il tavolo chirurgico per poter eseguire le operazioni necessarie: disassemblaggio, pulizia, ricerca e trapianto degli organi interni da donatori compatibili, iniezione di una dose di ram; poi con gli occhi spiritati griderò esaltato “si – può – fareeee!” e darò corrente alla Creatura per sentirne il primo vagito di accensione e guardarla muovere i primi passi traballanti nella nuova vita. Una creatura senza memoria in cui instillare, anzi, su cui installare un nuovo sistema operativo.

Quando sono passato da Luca a fine giornata, mia moglie, non vedendomi arrivare a casa a un’ora decente, mi ha cercato al cellulare.

“Ciao tesoro!” cosa le dico cosa le dico
“Dove sei?”
“Sono passato da Luca, volevo chiamarti, ci siamo messi a chiacchierare, non mi sono accorto dell’ora…”
“Come mai?”
“Mah, mi ha chiamato lui, sai che deve traslocare, ha un paio di computer che voleva lasciarmi.” staranno tutti in macchina?
“Ah ok, ti aspetto allora! Salutamelo!”
“Sì, ciao bella, sono lì tra poco!” ci ha creduto, meno male vah.

Sono stati tutti in macchina, però ho dovuto abbattere i sedili posteriori e far slittare in avanti il sedile del passeggero.

Apple Macintosh PowerBook 540c

Apple Macintosh PowerBook 540c

A parte un modello destinato esclusivamente al mercato giapponese (il 550c), questo è il più potente portatile Apple prima del passaggio ai processori PowerPC.

Mi ricordo che nel 1995 ce l’aveva il titolare dell’azienda dove lavoravo; in effetti, il portatile era il top di gamma con un prezzo top di gamma!

Questo modello ha il massimo di ram installabile (36MB) e l’interfaccia opzionale PCMCIA. La batteria – vista l’età – è ovviamente KO. Mi è stato regalato da un amico nel gennaio 2008.

Commodore Amiga 1000

Il primo Amiga! Per me e per tanti altri ragazzi l’unico Amiga che ci potevamo permettere (o far comprare ai genitori) era il 500: infatti fu il modello più venduto in assoluto tra gli Amiga della Commodore.

Conoscevo solo un ragazzo che aveva il 1000, ma preferivo il 500 perché aveva il sistema operativo (“kickstart”) in ROM, mentre il 1000 doveva caricarlo dal floppy ogni volta che veniva acceso.

Il modello in mio possesso è la versione americana, per cui può essere usato solo con un trasformatore per adattare la corrente elettrica dai nostri 220V a 110V. Un po’ ingiallito ma perfettamente funzionante. Mouse così così, mancano i manuali. Con monitor A1080 (sempre a 110V e in standard video americano NTSC). Da eBay, 9 luglio 2005.