Questo Power Macintosh 7100/80 giaceva aperto sotto a un mucchio di vecchie tastiere e computer da riparare, nel laboratorio di assistenza di un amico. Quando ho dato una mano a sgombrare il magazzino perché dovevano traslocare, ho deciso di tenerlo per l’unico motivo che non ne avevo uno, dato che a guardarlo non dava l’idea di essere messo molto bene!
Questo sito presenta tutti i pezzi che ho raccolto negli anni: vecchi computer, console, libri e manuali, periferiche, accessori. Non troverete schede tecniche, ma solamente la storia personale di ogni pezzo. Le foto sono originali e rappresentano le condizioni reali di ciò che recupero. Se volete donare qualcosa alla mia collezione potete contattarmi qui.
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Categoria: Computer
La settimana scorsa ho recuperato una scheda di rete: guardandola ho intuito che potesse essere adatta a un Macintosh SE o SE/30. Nessuna marca o identificazione sulla scheda, e non sapevo neanche se fosse funzionante. Una nuova sfida!
Questo iMac non è un vecchio computer (come intendo io): in fondo è possibile installare un sistema operativo relativamente recente come Mac OS X 10.4.
E’ un computer di quelli che si possono ancora utilizzare – se ci si accontenta delle prestazioni ormai modeste offerte da un hardware che ha comunque una decina d’anni.
E allora che ci fa qui? Ho una storia da raccontare, perciò lascio che questo computer si aggiunga alla collezione, vicino a colleghi che hanno almeno il doppio della sua età.
Commodore 16

Quando ero piccolo – avrò avuto 10 anni – avevo un amico dal nome inusuale, Wainer. A un certo punto papà e mamma comprarono a suo fratello maggiore un computer, proprio un Commodore 16. Io e Wainer eravamo molto incuriositi dalla novità, e mi ricordo di qualche giornata passata a leggere il manuale cercando di combinare qualcosa con questo meraviglioso oggetto: il computer.
Ho scelto questo Commodore 64C per darvi un esempio di come “restauro” un computer, e per farvi capire in che stato arrivano i pezzi che recupero.
Mouse Apple
Con questo articolo vorrei inaugurare una serie di piccole monografie: oggi ho tirato fuori dal cassetto e ho fotografato tutti i modelli di mouse Apple prima del passaggio allo standard USB con l’iMac.
L’unico mouse assente è quello del Lisa… ma non ho ancora abbandonato la speranza di trovarne uno prima o poi!
Apple Macintosh Portable
Questa è la versione del Portable con lo schermo retroilluminato (M5126): il modello precedente (M5120), in pratica, era inutilizzabile in scarse condizioni di luce. Oggi è difficile immaginare uno schermo LCD senza la retroilluminazione, ma all’epoca era normale che non ci fosse.
Il mio caro amico – nonché socio – Raffaele mi ha regalato per natale il suo primo computer, un Commodore VIC 20.
Ai tempi io avevo uno Spectrum, il VIC 20 ce l’aveva mio cugino: la mia passione per i computer Commodore iniziò poco tempo dopo quando mi comprarono il Commodore 128. Contemporaneamente mio cugino ricevette il mio Spectrum e iniziò la sua passione per i computer Sinclair.
Prima di apparire sulla mia scrivania, il computer è rimasto per un quarto di secolo nella cantina dei genitori di Raffaele, e conoscendo sua madre mi stupisco che sia sopravvissuto a tutte le “pulizie di primavera” fino ad oggi!
Era in una scatola insieme a qualche cassetta, uno joystick, una coppia di paddle Commodore e una cartuccia del gioco Pacman.
Come ciliegina sulla torta – per gli appassionati come me – c’è anche la scatola con i polistiroli, in ottime condizioni. Purtroppo manca il manuale, chissà se prima o poi non ne trovo uno… anche il primo VIC 20 che ho recuperato non aveva il manuale.
Dopo i vari impegni natalizi, cene, pranzi, parenti, finalmente sono riuscito a provarlo. Non funziona. Beh, dopo 25 anni in cantina potevo aspettarmelo. Non si accende neanche il led. Mmmhh, non si accende il led: che sia l’alimentatore? Prendo il tester dal cassetto e controllo i voltaggi. Zero sui 5 volt alternati e sui 9 volt continui (o è il contrario? non ricordo mai). Gli alimentatori Commodore non si riparano, non si possono aprire e comunque la parte interna è affogata in una colla indistruttibile.
Vabbè, è andato. Però, forse potrei controllare il fusibile dell’alimentatore, la cosa più ovvia se non c’è nessun segno di vita. Il fusibile è guasto, si vede a occhio nudo. Lo sostituisco, ricollego il VIC 20 e… funziona! Non sono capace di riparare apparecchiature elettroniche, ma sono orgoglioso del mio piccolo successo. Anche se è solo fortuna…
Il computer era ingiallito a macchie ma, grazie a qualche mese di esperimenti con il gel retrobright (o Retr0bright per essere precisi), sono riuscito a riportarlo alla condizione originale.
Circa un mese fa ho ricevuto un messaggio da una persona che mi chiedeva se ero interessato a ricevere qualche computer Apple.
Dato che questa persona – Italo – abita a un paio d’ore di macchina da casa mia, abbiamo deciso una data per vederci. Domenica scorsa sono quindi andato a conoscere Italo e sua moglie Giulia: ho poi scoperto che a “tirare le fila” della donazione era Giulia, che si è occupata della ricerca su internet di qualcuno che potesse essere interessato a ritirare i computer che da troppo tempo erano in garage.
Una coppia davvero piacevole – grossomodo dell’età dei miei genitori – che ha iniziato a usare computer Apple negli anni ’80 con il IIgs; all’epoca Italo aveva 6 Apple IIgs in rete (!) nel suo studio che mandavano in esecuzione un programma realizzato ad hoc per la sua attività.
Chiacchierando e ricordando, le ore sono passate veloci; ho recuperato alcuni IIgs in discrete condizioni (peccato per le plastiche un po’ ingiallite) con floppy drive esterni da 3,5″ e espansione di memoria da 1MB. Tutto completo di manuali. Inoltre un Macintosh LC 475, una macchina fotografica digitale Apple QuickTake 200 e un lettore CD esterno Apple PowerCD che non avevo mai visto prima.
Ogni tanto Italo e Giulia vengono dalle mie parti per fare scorte di vino ramandolo, spero di rivederli: mi farebbe proprio piacere!
Il trasloco è finito!
Trasportare in macchina un paio di centinaia di computer, un bagagliaio alla volta, è stata un’esperienza che non consiglio a nessuno. Per mancanza di tempo ho poi dovuto smistare i pezzi a caso, per cui ora ho in casa oggetti che potrebbero stare in cantina e viceversa; per non parlare poi delle cose che ho parcheggiato nel garage di mio suocero.
Oltre, ovviamente, al “normale” trasloco di una casa.
E al contemporaneo trasloco dell’ufficio.
Insomma, a fine aprile ho concluso, basta viaggi in macchina, basta noleggiare furgoni, è stata una gran fatica e mi fa male tutto, ma finalmente la vecchia abitazione e l’ex ufficio fanno parte del passato!
Ora, un po’ alla volta, cercherò di mettere finalmente ordine nella mia collezione, tenendo a portata di mano i pezzi a cui sono più affezionato e catalogando al meglio tutto quello che ho recuperato negli anni.
Spero di aggiornare il sito più spesso nel prossimo futuro, vorrei pubblicare più foto dei pezzi già presenti e aggiungere ciò che manca; stay tuned!