A volte i pezzi arrivano inaspettati, e magari sono computer che mai avrei cercato: una sorpresa e una scoperta. Altre volte invece cerco qualcosa in maniera “attiva”, spulciando annunci, siti, aste, forum. Questo VIC 20 ricade nel secondo caso: cercavo da tempo il primo modello, noto come “PET style keyboard” proprio per la forma e le serigrafie dei tasti come quelle dei PET. L’obiettivo più difficile non è stato quello di trovare il pezzo, ma di trovarlo a un prezzo accettabile; è arrivato dagli USA.
Questo sito presenta tutti i pezzi che ho raccolto negli anni: vecchi computer, console, libri e manuali, periferiche, accessori. Non troverete schede tecniche, ma solamente la storia personale di ogni pezzo. Le foto sono originali e rappresentano le condizioni reali di ciò che recupero. Se volete donare qualcosa alla mia collezione potete contattarmi qui.
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per essere avvisato ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo.
Categoria: Computer
La storia del mio SuperPET (così era conosciuto in America) necessita di un aggiornamento. Ho raccontato di come io e un paio di amici riuscimmo a recuperarne uno a testa a una cifra letteralmente simbolica, però uno dei tre computer mancava di tutte le schede interne che rendevano speciale questo PET: tirando a sorte, capitò a me.
Il primo personal computer prodotto da Sharp. Ringrazio ancora una volta l’amico Carlo che mi lascia saccheggiare il suo magazzino dove sono nascosti alcuni pezzi davvero significativi.
Ho già scritto in precedenza di questo computer; dato che non si accendeva più ho dovuto smontarlo completamente per dare un’occhiata alla scheda madre. Come immaginavo, tutti i condensatori dovevano essere sostituiti.
Commodore 610 (1983)
Il più comune tra i computer Commodore più rari. Per dare un’idea, di Commodore 64 ne sono stati venduti molti milioni, mentre di questo modello si parla di qualche migliaio.
Ho recuperato dal magazzino del mio amico Carlo questo Amiga 1200, sporchissimo, ammuffito, con i tasti ingialliti. Non l’ho scelto per il computer in sé, ma per capire se fosse possibile riportarlo alle condizioni originali, e documentare il processo.
I computer Commodore che utilizzano questo case sono bellissimi. Un design che richiama la fantascienza degli anni ’60 e ’70, quando tutti si immaginavano che nel 1999, o nel 2001, o in qualche data astrale durante una missione quinquennale nello spazio, ci sarebbero state basi sulla luna ed enormi stazioni orbitali intorno alla terra. Il progetto del case di questo computer è opera di Ira Velinsky, contrariamente a quanto si legge su qualche sito in rete dove si cita Porsche.
Avevo già pubblicato un breve articolo sul mio Commodore 128D, ma dato che ho recentemente ricevuto un Commodore 128DCR, ho deciso di scattare qualche foto per paragonare i due modelli.
Una o due domeniche al mese frequento i mercatini della zona; in particolare quelli dove ci sono le bancarelle di “fascia bassa”, cioè piene di materiale vario proveniente da soffitte, cantine, armadi. In queste occasioni è più probabile trovare qualche oggetto interessante per pochi euro, mentre evito i mercati in centro città dove il livello è più alto e ci sono venditori specializzati in mobili o oggetti d’antiquariato.
Ho trovato da un amico, tra vari manuali di computer a 8 bit e libri sull’argomento, una piccola pubblicazione del marzo 1983 di cui non sono riuscito a trovare alcuna informazione in rete; di conseguenza ne ho eseguito la scansione per metterla a disposizione di chi ne fosse interessato.