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Apple Macintosh PowerBook Duo 210

Apple Macintosh PowerBook Duo 210

Recuperato nel 2002 insieme al Duo 250 e a un DuoDock.
Per alcune riflessioni sul concetto di portatile “minimal” potete leggere l’articolo sul DuoDock 250.

Purtroppo il disco rigido interno non funziona, un hard disk SCSI da 2,5 pollici da qualche decina di MB. Questi dischi, anzi, tutti i dischi, prima o poi smettono di funzionare: c’è un’usura meccanica che si può rallentare ma non fermare, e anche se si trova qualche ricambio è comunque usato e poco affidabile.

Commodore 128D

Commodore 128D

Ricordo che ce l’aveva un mio compagno di classe, e lo chiamava scherzosamente il “128 diesel”, per quella “D” nel nome…
Questo modello l’ho trovato nel 2000 grazie a un annuncio su un giornalino insieme a una stampante Commodore a margherita. Ho provato a fare una stampa e sembra di sentire una mitragliatrice!

Apple Macintosh PowerBook Duo 250

Apple Macintosh PowerBook Duo 250

Recuperato nel 2002 insieme al relativo DuoDock. Il concetto di portatile ridotto al minimo mi piaceva molto, per un po’ l’ho anche usato a casa; anzi, credo di aver realizzato il database in FileMaker dei miei amati computer proprio su questo Duo!
L’idea che il portatile poi potesse essere agganciato a una stazione che lo trasformava in un computer desktop era secondo me molto interessante.

Questo modello, del 1993 (ma il primo Duo era del 1992), non aveva neanche il lettore floppy per ridurne il peso e lo spessore, e aumentare l’autonomia delle batterie; aveva solo una porta seriale (ad esempio per la stampante) e una SCSI (per dischi esterni).

16 anni dopo, nel 2008 Apple presenta il MacBook Air: non ha neanche il lettore DVD per ridurne il peso e lo spessore, e aumentare la durata delle batterie; ha solo una porta USB (per collegare ad esempio una stampante o dischi esterni).

Anche nel caso del Duo poi rimanevano comunque in vendita i portatili più “tradizionali”. A volte (le idee) ritornano!

Commodore Amiga 500

Commodore Amiga 500

L’Amiga 500 fu il mio computer dopo il Commodore 128. Anche questo in realtà non è il computer che avevo all’epoca: dovevo sempre (giustamente) riuscire a vendere quello che avevo prima di farmi comprare quello successivo. Questo me l’ha regalato una suora (è una lunga storia…) nel 2000.

Quanti ricordi anche con questo computer! Per la prima volta c’erano vere applicazioni di grafica, musica, impaginazione oltre alle centinaia di giochi che hanno reso famosa questa piattaforma. Se avete avuto questo computer, sicuramente vi ricorderete di Deluxe Paint o del SoundTracker!

E’ davvero un gran peccato che la Commodore non sia riuscita a rimanere sul mercato; le sue macchine di fascia alta avevano anche un’utenza professionale soprattutto nel settore broadcasting.

Commodore 128

Commodore 128

Il 128 è stato il mio primo Commodore: prima avevo uno Sinclair ZX Spectrum, ma dato che tutti i miei amici con un computer avevano il Commodore 64 e io mi sentivo un po’ fuori dal giro, riuscii a convincere i miei genitori a comprare un 128. Ero in terza media, per cui era il 1985 o il 1986.

I computer che ho avuto da ragazzo sono sempre stati comprati con l’obiettivo di essere utili a tutta la famiglia, per cui insieme al 128 i miei acquistarono anche un lettore di floppy disk (il Commodore 1571) e un word processor, SuperScript 128. Un elaboratore di testi molto completo per quiei tempi, ma niente mouse, finestre o interfaccia grafica. Solo combinazioni di tasti da imparare a memoria e codici da ricordare per stampare in grassetto. Io imparavo, poi spiegavo ai miei come funzionava.

Quanti ricordi. Quanti pomeriggi passati con gli amici a giocare, a imparare a programmare in basic, a disegnare un pixel alla volta, a fare progetti per il futuro.

Dato che l’acquisto di un computer era (giustamente) conseguente alla vendita di quello precedente, questo non è QUEL 128, ma uno che comprai nel 2000 da una persona che aveva messo un annuncio su un giornalino locale.

Apple Macintosh Portable

Apple Macintosh Portable

Questo è stato il primo portatile prodotto da Apple, anche se chiamarlo portatile forse è esagerato… 7 chili sono tanti, diciamo che è un computer “trasportabile”, un “Macintosh Plus to go”.
Questo modello mi è stato regalato nel 2000, completo della borsa Apple fatta su misura. Bellissimo, almeno per i pazzi come me che vedono il bello in questi scatolotti di plastica! So di avere da qualche parte un tastierino numerico che poteva essere montato al posto della trackball (ovviamente era necessario usare un mouse esterno). Per risparmiare energia, c’era addirittura un mouse a basso consumo fatto apposta per il Portable.