I due computer oggetto di questo articolo mi sono stati donati nel 2011 da Enrico S., insieme ad altri pezzi di cui ho già scritto. Lo spunto per questo articolo arriva da un messaggio che ho ricevuto dal form di contatto:
Ciao, non vedo i vari Amstrad CPC464, 664 e 6128. C’è solo un riferimento sotto il Sinclair. Sbaglio?
Quindi ho tirato giù dallo scaffale i due CPC, li ho puliti, smontati e fotografati. Mentre preparavo le immagini per l’articolo, ho lasciato il computer acceso e mio figlio, attratto da tutto ciò che ha uno schermo come la maggior parte dei bambini della sua età, ha imparato a usare un paio di istruzioni del BASIC: CLS per svuotare lo schermo, e PRINT per fare alcune operazioni matematiche (ha appena studiato la tabellina del 2).
In Germania il CPC 464 era distribuito in esclusiva da Schneider, un’azienda che all’epoca produceva e vendeva apparecchiature audio a basso costo, e che aprì una “Computer Division” proprio per distribuire i prodotti Amstrad. A parte la tastiera e le serigrafie sulla scocca, la versione Schneider è tecnicamente identica a quella Amstrad.

Oltre alla differenza cromatica, i tasti dello Schneider presentano un profilo più alto rispetto a quello dell’Amstrad.


L’aspetto interessante dei CPC in mio possesso è che hanno due revisioni diverse della scheda madre: lo Schneider ha una scheda del 1984, una delle prime, mentre l’Amstrad ha l’ultima revisione, quella “cost reduced” del 1988.
Le ridotte dimensioni della scheda del 1988 hanno come conseguenza un diverso posizionamento della porta joystick e del jack audio, posti lateralmente piuttosto che sul retro del computer.

Lo Schneider ha quindi tutte le porte sul retro:

mentre l’Amstrad ha due porte sul lato sinistro:

Entrambi i modelli hanno l’interruttore di accensione e il volume dell’altoparlante interno sul lato destro.
La scheda madre dello Schneider è la seconda versione: part number Z70200, revisione MC0008A.

Quella dell’Amstrad invece è la quarta e ultima versione: part number Z80329, revisione MC0099A. Questa scheda era predisposta per avere due chip RAM 41464 (come nella foto) oppure 8 chip RAM 4164.

Per la vista esplosa non ho smontato il registratore… troppe viti, molle e incastri, ed è scattato il detto “se non è rotto, non lo aggiustare” – in questo caso “non lo smontare”. Le plastiche sono crepate e un po’ fragili, non volevo rischiare di spaccare qualche supporto solo per fare una foto.

Ecco una foto del registratore dell’Amstrad. Questa parte non ha subito variazioni nel corso degli anni: i due registratori sembrano identici.

Probabilmente la Germania aveva normative più stringenti in fatto di interferenze, perché la scheda madre dello Schneider presenta uno strato inferiore in plastica e foglio d’alluminio, e una copertura superiore in metallo.

Per approfondire, consiglio il sito CPCWiki (in inglese).
Una risposta su “Amstrad & Schneider CPC 464 (1984)”
Fantastico! Funzionano pure.. Sembra vedere dei dinosauri.. complimenti per il figliolo che mostra già dei segni del genietto! Grazie per l’articolo e l’impegno.