In Italia gli Apple II non erano molto diffusi, ed erano usati più che altro dalla generazione dei miei genitori piuttosto che dalla mia, visto il prezzo molto impegnativo rispetto a concorrenti più “popolari”; sono stati sviluppati anche parecchi giochi, ma l’utilizzo era più professionale che ludico. La configurazione di questo Apple IIe è abbastanza standard per l’epoca: scheda Centronics di terze parti (ASEM in questo caso), scheda Apple 80 colonne + 64KB di Ram, Apple mouse interface, e controller floppy; DuoDisk e monitor monocromatico a fosfori verdi.
L’estetica è simile a quella del predecessore, l’Apple II+.
L’unico intervento necessario, oltre alla pulizia generale, è stato la sostituzione del filtro dell’alimentatore, già esploso.
L’Apple IIe è una macchina molto semplice da disassemblare. Per raggiungere la scheda madre basta sganciare il coperchio, e per smontarlo si tratta semplicamente di svitare qualche vite.
La scheda madre è in versione PAL, con il connettore di espansione allineato allo slot 3; i IIe internazionali hanno anche un connettore per il pulsante di scelta del set di caratteri.
La tastiera, come il resto del computer, era piuttosto sporca.
Come accennavo prima, il IIe ha la possibilità di visualizzare due distinti set di caratteri: quello originale per la massima compatibilità e quello localizzato in italiano con i caratteri accentati. La tastiera presenta entrambi i layout.
La scocca del monitor dà l’idea delle condizioni iniziali del sistema… il computer era ancora più sporco.
Anche il monitor ha alcuni filtri sull’alimentazione che andrebbero sostituiti. Guardandoli, non sembrano messi troppo male, e infatti hanno resistito durante l’accensione per i test e le foto… ma sono una bomba a tempo e devo ricordarmi di acquistare i ricambi.
Il DuoDisk ha solo il frontale un po’ ingiallito; dopo la pulizia delle testine con l’alcol isopropilico ha letto i floppy senza alcun problema. Nella foto iniziale si vede in esecuzione Mouse Desk, un ambiente a finestre simile a quello dei fratelli maggiori di casa Apple (Lisa, Macintosh).
Avendo già due lettori, il drive non presenta il connettore per collegarne un altro.
Scattando due foto sul cavalletto, è possibile realizzare immagini come questa, dove si vede in trasparenza l’interno del computer.