Qualche giorno fa sono finalmente riuscito a recuperare il primo modello di questo lettore di floppy, per cui ho deciso di pubblicare un articolo che racconta la storia di un pezzo… ma dovete interpretare ciò che ho appena scritto in un modo diverso dal solito. In questo caso, racconto attraverso una serie di fotografie l’evoluzione (soprattutto estetica) del lettore di dischetti Commodore più conosciuto degli anni 80: il “Single Drive Floppy Disk 1541”. Nonostante alcuni modelli presentino sul frontale la scritta “154I”, l’etichetta sul retro e il manuale riportano sempre “1541”.
Il primo modello di questo drive rimpiazzava il precedente 1540, fu commercializzato nel 1982 e aveva il colore del VIC 20, ma naturalmente era compatibile con tutti i computer Commodore che avevano la stessa interfaccia seriale (VIC 20 e successivi home computer a 8bit). Il pezzo in mio possesso è la versione per i mercati in lingua tedesca, quindi non si chiama VIC-1541 come nel resto del mondo, ma VC-1541.
La ragione del cambio di sigla è dovuta al fatto che in tedesco “vic” si sarebbe letto “fic” (la “v” si pronuncia “f”); il problema è che “fick” in tedesco corrisponde a quello che in inglese è “fuck” usato come sostantivo, per cui in italiano (scusate la volgarità) sarebbe stato “scopata” o il sinonimo che preferite. Per cui un computer che si chiama “Scopata 20” con un drive “Scopata 1541” non sarebbe stato ben accolto dal pubblico soprattutto privato e “casalingo” a cui era rivolto: come diceva Jack Tramiel, fondatore della Commodore, “We need to build computers for the masses, not the classes“. Per giustificare la sigla “VC” del VC20 fu anche trovato l’acronimo “VolksComputer”, letteralmente “computer per le persone”, richiamando forse il concetto di VolksWagen.
Le successive revisioni del 1983 si affiancavano al più diffuso Commodore 64 e ne riprendevano quindi il colore del case e le strisce colorate dell’etichetta, in due versioni con la meccanica differente.
Nel 1986 seguirono altre due versioni, che sul manuale erano indicate come “1541C”, con il colore crema del Commodore 64C, che a sua volta ricalcava le forme del fratello maggiore da poco uscito, il Commodore 128. La meccanica fu (leggermente) migliorata in modo da offrire prestazioni più affidabili e un utilizzo un po’ più silenzioso.
L’ultima revisione di questo drive, nel 1988, non fu solo estetica: il drive venne completamente riprogettato portando l’alimentazione all’esterno del case, riducendo in questo modo anche l’ingombro sulla scrivania; viste le modifiche, questo lettore venne chiamato 1541-II. Riprende il design del drive 1571 per il Commodore 128.
Aggiornamento del 12/2/2012: Dino Baldi, un “collega” del retrocomputing club di Pavia mi ha fatto notare che mentre riparava due drive di questo tipo, si è accorto che anche in questo caso Commodore usava due meccaniche differenti; le mascherine frontali sono di conseguenza leggermente diverse. Li ho anch’io entrambi, e non me ne ero mai reso conto!