Il 25 Settembre 2018 è mancato Andrew Colin, noto dagli appassionati di vecchi computer Commodore per essere l’autore delle guide “Introduzione al BASIC”.
Quando nel 2016 stavo lavorando al libro sul VIC 20, riuscii a contattarlo attraverso una pagina dell’università di Glasgow in Scozia. Gli raccontai qualcosa sul libro che stavo realizzando, chiedendogli se era disposto a condividere un ricordo sulla stesura dei suoi libri distribuiti da Commodore. La sua risposta fu davvero gentile e includeva già i paragrafi che riportai poi nel libro:
Nel 1978 ero un professore di informatica (Computer Science) alla Strathclyde University, e uno dei miei compiti era quello di insegnare fondamenti di programmazione a un gran numero di studenti di scienza e ingegneria. A quei tempi avevamo un computer mainframe (ICL 1904A). I programmi dovevano essere punzonati su schede di cartoncino e sottoposti a chi gestiva il computer per essere processati. Poi (se eri abbastanza fortunato e non facevano cadere per terra le tue schede) potevi avere i risultati il giorno successivo.
A quel tempo inziavano a essere disponibili i primi personal computers. Potevano eseguire semplici programmi scritti in BASIC. Dopo averne provati alcuni, ritenni che il Commodore PET aveva alcune caratteristiche utili, e decisi di impostare l’insegnamento di base su queste macchine. Anche se alcuni colleghi consideravano i personal computer come giocattoli per bambini, riuscii comunque a convincere l’università ad acquistare e installare 105 Commodore PET.
Per insegnare la programmazione preferii evitare le classiche lezioni, preparando invece un testo da usare con le macchine. Aveva spiegazioni e problemi di difficoltà crescente, permettendo agli studenti di imparare secondo i loro impegni, senza frustranti attese per ricevere i risultati (avevano accesso alla sala computer in qualsiasi momento).
Commodore ottenne il mio testo, e decise che qualcosa di simile sarebbe stato utile per i loro computer VIC 20 e C64. Scrivere mi piaceva quindi cercai di negoziare un prezzo fisso, ma insistettero per pagarmi in base alle copie vendute.
Alla fine i libri ebbero un buon successo. Furono tradotti in molte lingue, e io fui pagato molto più di quello che mi aspettavo. Devo dire che Commodore è sempre stata una buona azienda con cui fare affari, e le macchine (per l’epoca) erano progettate davvero bene.
In un successivo scambio di e-mail, il Professor Colin (precisò in un post scriptum che “Mr. Colin” non era corretto se volevo rivolgermi a lui con un titolo) mi scrisse:
Sono sicuro che saprai che negli anni ’70 il BASIC non era tenuto in gran considerazione nei circoli accademici. Alcuni dicevano che non avrebbero mai assunto una persona la cui prima esposizione alla programmazione fosse stata il BASIC. Naturalmente erano discorsi senza alcun senso. Ho sempre paragonato il BASIC a una bicicletta: non è il mezzo di trasporto migliore per un lungo viaggio, ma è l’ideale per piccoli spostamenti.
Ricevetti l’ultimo messaggio dopo avergli spedito una copia del libro.
Caro Giacomo,
sono felicissimo di aver ricevuto il tuo libro sul VIC 20. E’ stato un gran piacere leggerlo, e mi ha fatto tornare in mente i ricordi di centinaia di ore seduto davanti a un Commodore, con il TV lontano abbastanza da non dovermi mettere gli occhiali mentre sviluppavo programmi. […]Ti ringrazio molto per il regalo, che occuperà un posto d’onore sul mio scaffale.
Con i migliori auguri,
Andrew
Grazie a lei professore, per la sua gentilezza e disponibilità.
Un contributo prezioso e gentile. L’introduzione al basic è il punto di partenza di tanti professionisti di oggi, me compreso. Grazie.