Poco diffuso nel nostro Paese rispetto ai computer di casa Commodore e Sinclair, questo sistema ebbe un discreto successo negli Stati Uniti nei primi anni ’80. Ringrazio Ciro del TI99 Italian User Club per avermi aiutato a trovare un TI-99/4A in buone condizioni: il metallo che ricopre la parte superiore della scocca si rovina molto facilmente.
Sul retro la porta registratore, alimentazione e video; sul lato destro la porta di espansione; sul lato destro la porta per i joystick (che TI chiamava “wired remote controllers”, in italiano “controlli a distanza”).
Il computer non aveva bisogno di essere pulito a fondo come spesso capita, ma per la curiosità di “vedere com’è fatto” e soprattutto per realizzare la vista esplosa, l’ho smontato completamente. Niente di troppo difficile, ma ci vuole un po’ più di tempo rispetto ad altri computer dell’epoca.
La scheda madre…
…e la scheda di alimentazione.
L’alimentatore è esterno.
Il connettore dell’alimentatore:
Di seguito il modulatore, che permetteva di collegare il computer a un comune TV.
La porta per le cartucce (“command modules”) è a destra della tastiera; la foto mostra inserita quella di TI Invaders, un clone di Space Invaders.
Il computer è assemblato in Italia e nella scatola ci sono i manuali nella nostra lingua.
Dal punto di vista estetico, trovo il TI-99/4A ancora molto bello. La mancanza di una porta seriale obbligava però l’utente a dover acquistare interfacce esterne per poter collegare periferiche come ad esempio un floppy drive o una stampante. Altri home computer contemporanei (in particolare i concorrenti Atari e Commodore) offrivano un bus seriale dove era sufficiente acquistare la periferica e collegarla con un semplice cavo.
Lo abbiamo ancora, ma non ci azzardiamo ad accenderlo, sono anni che riposa im una mensola
Ne possiedo uno, in buone condizioni con sctola originale ma non ho l’alimentatore e il modulo tv. Si potrebbero trovare in rete?
Grazie