Nell’articolo precedente ho ringraziato Enrico per la donazione, ora racconto con qualche fotografia il percorso di pulizia e (piccola) riparazione di questo Macintosh IIfx. All’epoca, un quarto di secolo fa, questo era il Macintosh più potente della serie II: utilizzava un processore 68030 a 40Mhz, superato in prestazioni solo dai successivi Quadra con processore 68040.
Per realizzare l’immagine in apertura, a lavori terminati ho scattato due foto su cavalletto, con e senza coperchio. In Photoshop ho isolato la parte superiore della scocca per poi sovrapporla alla foto sottostante con un’opacità ridotta in modo da ottenere l’effetto trasparenza.
Il computer è rimasto inutilizzato per anni e ha accumulato parecchia polvere. Queste le condizioni del computer quando l’ho ricevuto:
Dopo averlo smontato completamente ho iniziato a pulire le plastiche esterne; nella prossima foto si può vedere la differenza tra la scocca superiore, pulita, e quella inferiore ancora da pulire.
Anche l’interno era molto polveroso; fortunatamente le batterie non avevano spanto acido, c’erano solo un paio di condensatori da sostituire.
Il Macintosh IIfx – nella mia esperienza – è l’unico computer Apple che ha una doppia piazzola per ogni condensatore. Alcune schede madri hanno solo condensatori al tantalio, altre solo condensatori elettrolitici smd. Questa invece li aveva quasi tutti al tantalio tranne i due che ho sostituito (si vedono nella scheda madre in alto a destra, click per ingrandire l’immagine).
Il processore è un Motorola 68030 a 40MHz. Le RAM del IIfx sono particolari, non sono a 30 pin come gli altri modelli dell’epoca, ma a 64; i tagli più grossi sono ormai impossibili da trovare. Questo Mac ha 4 stecche da 4MB e 4 da 1MB, per un totale di 20MB di RAM.
Il disco rigido, da 5″1/4, è un Seagate SCSI da 160MB con firmware Apple.
Queste le condizioni del lettore floppy prima di essere ripulito dalla polvere e dal grasso secco, e successivamente lubrificato.
L’alimentatore attira con la ventola parecchia polvere:
Eccolo aperto e pulito:
Smontare questi vecchi Mac è molto semplice: con un cacciavite a stella, in cinque minuti tutti i pezzi sono sul tavolo.
Le porte sul retro sono: uscita audio, 2 ADB, 2 seriali, SCSI.
La scheda grafica è una Radius DirectColor GX; non è accelerata ma permette di visualizzare milioni di colori alla risoluzione di 640×480.
Il mouse ADB (Apple Desktop Bus) è stato rimesso a nuovo. Tutte le revisioni della scheda che mi sono capitate, anche del modello successivo, riportano il marchio Logitech.
Anche il monitor era sporco, soprattutto internamente. Ho smontato le due parti della scocca ma non ho disassemblato completamente il monitor.
Di seguito il monitor dopo aver rimosso l’uniforme strato di polvere che ricopriva ogni componente.
Un’ultima foto del sistema dopo aver riassemblato tutti i pezzi. Monitor e tastiera sono un po’ ingialliti ma il IIfx è tornato come nuovo.
Ciao Giacomo, che lavoro grandioso!
Complimenti per questo e per tutto il resto del blog, estremamente interessante e appassionante. Mi permetto di farti una domanda: che setup usi per fare queste foto bellissime dei pezzi che recensisci? Io vorrei pubblicare qualcosa della mia piccola collezione, ma ogni scatto che faccio è davvero penoso.
Grazie e ancora complimenti!
Ciao Stefano, ho una reflex digitale Canon EOS 600D e un flash esterno Metz Mecablitz. Tengo il flash su cavalletto, scatto su fondo bianco puntando il flash verso il soffitto (bianco) per avere una luce più morbida che viene dall’alto: a me piacciono le ombre appena accennate sotto agli oggetti.
Poi c’è il lavoro di Photoshop, in cui generalmente porto a bianco lo sfondo e regolo i livelli dell’immagine.