La storia del mio SuperPET (così era conosciuto in America) necessita di un aggiornamento. Ho raccontato di come io e un paio di amici riuscimmo a recuperarne uno a testa a una cifra letteralmente simbolica, però uno dei tre computer mancava di tutte le schede interne che rendevano speciale questo PET: tirando a sorte, capitò a me. Nel 1996 non era facile trovare informazioni, pensavo di avere un MMF 9000 meno completo degli altri, ma in seguito scoprii che un SuperPET senza quelle schede è in pratica un comune Commodore 8032 con un’etichetta diversa. Probabilmente era in riparazione: ora che ne ho uno “vero”, ho cercato (e trovato) alcuni segni sul case che indicano che le schede erano presenti.
Durante le vacanze di natale era ospite a cena il proprietario di uno degli altri MMF 9000, e gli avevo chiesto di prestarmelo per scattare qualche foto dell’interno del computer, con l’intenzione di pubblicare un nuovo articolo. Ma per una incredibile coincidenza, due giorni dopo mi viene segnalato (grazie Marco!) un MMF 9000 in vendita a 40 Km da dove abito; il mattino successivo chiamo e vado a vedere il computer. Funziona ed è completo di tutte le schede; è il primo modello perché ha due schede aggiuntive, in seguito ingegnerizzate in un’unica scheda.
Me lo sono portato a casa per un prezzo onesto e ho deciso di scrivere un articolo per documentare con qualche foto questo computer piuttosto raro.
Il computer era sporco, l’interno era molto impolverato e la tastiera praticamente non funzionava. Di conseguenza ho smontato completamente ogni parte per eseguire un’accurata pulizia.
Dopo aver svitato tutte le viti nella parte inferiore della tastiera, ho potuto rimuovere tutta la sporcizia che impediva ai tasti di fare contatto.
Staccare e pulire tutti i tasti della tastiera è la parte più noiosa, ma la soddisfazione di poter digitare senza difficoltà dopo averla rimontata vale tutto il tempo e la pazienza dedicati al restauro.
Nelle foto si possono notare gli adesivi sui tasti, con i simboli utilizzati dal linguaggio APL.
Dopo aver separato le due parti del computer, ecco come si presentava il monitor:
Un dettaglio del monitor dopo averlo pulito:
Anche la scheda del monitor è tornata come nuova :-)
Man mano che smontavo e pulivo tutte le parti del computer, le fotografavo per realizzare l’immagine che ultimamente preparo per i miei articoli. L’originale è 5184 x 31064 pixels!
Questa è la piccola scheda che si inserisce nel connettore della scheda più in alto. Contiene l’integrato MOS 6702, di cui Commodore non fornì documentazione: era usato per la protezione del software fornito con la macchina.
Qui invece si possono vedere i due processori, il solito 6502 e il Motorola 6809 utilizzato dai programmi e linguaggi della Waterloo University.
Con gli interruttori a lato del computer è possibile scegliere in che modalità avviarlo: PET o… SuperPET!
Dopo aver riassemblato il computer ho collegato un drive 8050 che non usavo da tempo, ho formattato un paio di dischetti e ho salvato un programma in BASIC senza problemi.
Ora l’interno del computer si presenta decisamente meglio:
Per concludere l’articolo, un’ultima foto del computer e del drive.
Ho apprezzato ogni riga ed ogni foto di questo post. Una macchina invidiabile! :)