Questi mac hanno in comune lo stesso fattore di forma; negli ultimi fine settimana ho dedicato parecchio tempo ad accenderli per controllarli e per non lasciarli fermi troppo a lungo. Il IIx ce l’avevo in casa, gli altri due, a causa del trasloco del 2009, erano ancora incellophanati in cantina. Di seguito un articolo più lungo del solito, ma utile se avete a che fare con macchine simili.
Come avviare un Macintosh II, IIx o IIfx quando non c’è la batteria o la batteria è esaurita
Per essere precisi, dovrei scrivere “le batterie”, perché in questi Mac ce ne sono due. A volte saldate su scheda madre (II e IIx) o in due portabatterie (IIfx). Apple vendeva un piccolo kit di portabatterie da saldare sulla scheda per i primi due modelli.
Per accenderli, è necessario fornire tra i +3V e i +6.5V al pin 15 (/PFW) dell’alimentatore. Questo voltaggio è solitamente dato dalla batteria interna, per cui se questa non c’è o è esaurita, il Mac non può avviarsi. Allora basta togliere il coperchio superiore, e con una batteria funzionante (quelle da 3v che andrebbero saldate o inserite nello stesso Mac) collegare per un istante il polo positivo sul pin 15 e il negativo su un cavo di massa; una volta avviato, questo voltaggio è fornito dai +5V dell’alimentatore, quindi potete mettere da parte la batteria. Su alcune schede madri i contatti sono numerati, su altre no: il pin 15, se avete il Mac davanti a voi con l’alimentatore nella parte sinistra del case, è l’ultimo a destra (per essere sicuri, il 13 è quello “non connesso”). Una serie di cavi neri invece sulla stessa presa indicano la massa (dal 7 al 12 inclusi). Io utilizzo una batteria con i due fili di metallo piegati “a misura” per cui mi basta appoggiare un filo sul pin 15 (facile, è l’ultimo) e l’altro va da solo al posto giusto. Una foto chiarisce cosa intendo:
Le informazioni sull’alimentatore sono prese da vari post su questo forum (in inglese) dove un utente le ha recuperate dal libro “Apple Macintosh Family Hardware Reference Manual”.
Alimentatori
Quelli di questi modelli sono tutti intercambiabili, però quello del IIfx ha una ventola a velocità variabile che lo rende un po’ più silenzioso. Silenzioso per gli standard del 1990 naturalmente, perciò direi un po’ meno rumoroso :-)
Macintosh IIx: tutto a posto ma l’audio ha ancora qualche problema
Nel IIx avevo già sostituito la maggior parte dei condensatori sulla scheda madre (tutti quelli da 47uF da 16v) perché il liquido in essi contenuto aveva iniziato a fuoriuscire; speravo che il piccolo problema di questa macchina si sarebbe risolto, invece il Mac insiste a suonare a un volume davvero bassissimo dall’altoparlante integrato (che ho già provato a sostituire). Ho sostituito l’Apple Sound Chip e un condensatore più grosso sul circuito che gestisce l’audio, ma il problema rimane; il connettore delle cuffie non è in corto. Dovrò indagare ancora sulla causa di questo problema.
Macintosh IIfx: sostituzione e riparazione della scheda madre, sostituzione del disco rigido
Il IIfx invece mi ha rovinato il fine settimana: ero sicuro di aver tolto tutte le batterie dai computer che ho dovuto lasciare in cantina, invece questo mi è sfuggito. Scheda madre da buttare, entrambe le batterie hanno buttato fuori acido che ha corroso piste e parti metalliche dei componenti in zona, oltre alla protezione in metallo interna del case. Il mio IIfx!!! Maledizione. Un amico tempo fa mi aveva dato una scheda madre di IIfx guasta con il solo case, che avevo tenuto da parte perche “non si sa mai”. Ecco, il “mai” era arrivato.
D’ora in poi ci sono la scheda madre “corrosa” e quella “guasta”, tanto per capirci :-)
La scheda madre guasta aveva tutti i condensatori (i soliti 47uF da 16v) che avevano unto l’area intorno. Tra l’altro, solo sul IIfx, ci sono le piazzole sia per i condensatori SMD in alluminio che per quelli (sempre SMD) al tantalio, guardate ad esempio il condensatore C48 sull’immagine a sinistra: è presente il condensatore al tantalio e lo spazio vuoto per quello all’alluminio. Questa scheda madre li aveva all’alluminio, per cui bisogna stare molto attenti quando si dissaldano a non togliere anche le piste dalla scheda, si deve procedere piano e con tanta pazienza, infilando la punta del saldatore un po’ sotto il condensatore per scaldare lo stagno e sollevare il primo lato, poi fare la stessa cosa dall’altra parte.
La scheda madre corrosa invece aveva i condensatori al tantalio. Quando si possono usare entrambi preferisco quelli al tantalio perché sono praticamente eterni. Ho recuperato quindi i condensatori al tantalio e li ho saldati sulla scheda madre guasta. Fate molta attenzione alla polarità, soprattutto con quelli al tantalio.
Collego l’alimentatore, la scheda video, “trucchetto” batteria per avviarlo: schermo nero e disturbo dall’altoparlante. Spengo tutto.
Guardo la scheda madre e decido di rimuovere il processore e il coprocessore, magari si è ossidato qualche contatto. Pian piano, sollevo il 68030 e lo metto da parte. Guardo il coprocessore e mi accorgo che qualcuno l’ha inserito ruotato di 90°… porc… avrei potuto controllare, ma a chi verrebbe in mente che ti danno una scheda col coprocessore inserito per il verso sbagliato?
Dopo aver riposizionato il coprocessore e rimesso in sede il 68030, riavvio la macchina e finalmente appare l’icona del mac sorridente e la richiesta di un disco d’avvio! Fiuuuu. Il disco da 80Mb era ancora quello originale e non c’è stato verso di farlo partire, il rumore che faceva sembrava quello di un treno che frena, non è certo un buon segno! Ho cercato un hard disk SCSI di piccolo taglio dal mio cassetto dei dischi e ho trovato un disco Apple da 160MB su cui ho installato Mac OS 7.6.1 da un lettore CD SCSI Apple che tengo a portata di mano per ogni evenienza. Se volete forzare l’avvio da un dispositivo SCSI esterno (quando il disco funziona quest’ultimo ha sempre la precedenza) dovete accendere il Mac e immediatamente tenere premuto i tasti comando (mela) + opzione (alt) + maiuscolo + delete (il cancella verso sinistra).
Il IIfx ha 2 banchi di RAM (con 4 slot ciascuno), però è una RAM molto particolare, esclusiva di questo modello, a 64 pin, introvabile. Fortunatamente questo Mac ne ha 4 da 4MB e 4 da 1MB (un po’ meno rare) per cui con 20MB si riesce a far girare il sistema operativo e qualche programma senza troppa difficoltà. Una delle stampanti Apple dell’epoca (la LaserWriter II NTX) usa RAM simile, ma non è compatibile.
Tutto è bene quello che finisce bene, però una scheda madre di IIfx distrutta non fa mica piacere.
Macintosh II (1): disco rigido KO
Anche questo Mac aveva ancora il disco rigido originale, un Quantum da 5″1/4 da 80MB. Nessun segno di vita. Per il resto però è tutto a posto, perciò ho sostituito il disco e ho installato il System 6.0.7, dato che ci sono solo 2MB di RAM (8 stecche da 256KB).
Adattatori SCSI -› IDE, possibile ma costoso
I dischi di queste macchine sono un bel problema: se bisogna sostituire un vecchio disco IDE è molto facile trovare su internet adattatori IDE -› compact flash o IDE -› SD card, ma per i dischi SCSI (per ora) non ci sono soluzioni economiche. L’unico adattatore interessante che ho trovato è ancora troppo costoso, è fatto in piccoli lotti da un giapponese (CF AztecMonster e CF PowerMonster II, entrambe attorno ai 100€): da tenere comunque in considerazione. Spero che in futuro qualcuno realizzi qualcosa di simile a un prezzo più abbordabile, in modo da poter continuare a utilizzare queste macchine, che altrimenti, insieme ai primi portatili Apple sempre con dischi SCSI (ancora peggio perché sono da 2,5″), saranno solo degli oggetti da tenere sullo scaffale: anche i floppy pian piano si rovinano, quelli da 800k (sono gli stessi floppy da 720K che si usavano su PC o da 880K su Amiga) non si trovano più e in ogni caso non si può utilizzare una macchina così solo con i floppy! Cioè, tecnicamente si può, ma è davvero frustrante.
Macintosh II (2): non c’è audio, le porte ADB non funzionano, alcune piste corrose
Avevo un altro Macintosh II che mi era stato regalato come non funzionante. In effetti si avvia dopo molti tentativi, il disco originale funziona ancora, è un Quantum con firmware Apple da 5″1/4 da 80MB. Nessun suono dall’altoparlante ed entrambe le porte ADB (Apple Desktop Bus, a cui si collegano soprattutto tastiera e mouse) non funzionano.
I soliti piccoli condensatori da 47uF hanno perso liquido e decido quindi di sostituirli tutti e 13. Come dicevo prima, bisogna procedere con calma e pazienza per dissaldarli tutti. Gli originali sono da 16V ma in negozio non ne avevano quindi li ho sostituiti con condensatori da 25V.
Ora il Mac si avvia subito, e si sente chiaramente il bong d’avvio. Le porte ADB però ancora non funzionano: il mouse rimane fermo in alto a sinistra e la tastiera non dà segni di vita. Tester alla mano, inizio a controllare se c’è qualche corto o interruzione vicino ai connettori, però il fatto che non funzionino entrambi mi fa sospettare che ci sia un problema a monte. Mi accorgo che uno dei condensatori ha corroso alcune piste che si sono interrotte.
Ci sono due piccoli chip in zona, potrebbero essere coinvolti nella gestione delle porte ADB (o forse delle due seriali?). Passando un po’ di stagno su una delle piste riesco a ripristinarla, mentre per un’altra parte del percorso ho dovuto utilizzare un filo di rame.
Riavvio il Mac ma le porte ADB ancora non funzionano. Cerco documentazione in rete ma non trovo niente di utile, finché un post su un forum per un problema simile mi fornisce una traccia: per proteggere la scheda madre da uno scorretto uso delle porte ADB (ad esempio, non si devono connettere le periferiche a computer acceso) c’è un piccolo fusibile. Io, che sono ignorante di elettronica e imparo un po’ alla volta con l’esperienza, pensavo fosse una resistenza: per me i fusibili sono sempre stati solo quelli con il cilindro di vetro. Non ci avevo quindi fatto caso, ma usando il tester verifico che il fusibile è saltato. Dopo aver fatto un ponte temporaneo, avvio il Mac per l’ennesima volta e finalmente il mouse si muove e la tastiera funziona! Naturalmente, con il senno di poi, sulla scheda madre i vari componenti suno indicati con una lettera: ad esempio “D” per diodo, “R” per resistenza, “C” per condensatore e … “F” per fusibile! Il fusibile sulle porte ADB è, nel caso del Mac II e del Mac IIx, quello marcato con “F2”.
Lettori floppy
Tutti i lettori floppy dei Macintosh avevano il meccanismo di espulsione motorizzato, e dopo 20 anni anche queste parti hanno bisogno di manutenzione: ho soffiato via i gomitoli di polvere dall’interno e ho tolto da tutti i drive il vecchio grasso ormai quasi assente o indurito, aggiungendo poi un nuovo strato di lubrificante. Anche se non è possibile farli funzionare come fossero nuovi, almeno non si incastrano a metà strada e tutti leggono e scrivono correttamente i dati sui floppy.
Alcuni link
Apple Memory Guide (PDF) informazioni ufficiali sulla RAM per i Mac fino al novembre 2000
68K Macintosh Liberation Army un forum dedicato ai Macintosh 68K
Artmix produttore di un paio schede SCSI-›IDE, 9.900¥, circa 100€
ACARD AEC-7720U un adattatore SCSI-›IDE ancora più costoso, 250$
Accidenti, questo è un mega post! Mi tocca prendere mezza giornata di ferie per leggerlo tutto, ma sono sicuro che ne varrà la pena. :)
Continua così!
In effetti l’articolo è piuttosto lungo, soprattutto perché ho voluto condividere ciò che ho imparato mentre riparavo queste macchine: spero che possa aiutare altre persone a rimettere in sesto qualche computer altrimenti destinato alla discarica.
Che peccato, ho buttato un IIfx che non si accendeva…. Avevo notato i condensatori “sudati”, ma all’epoca ero ignorante di queste cose… Come non detto, a risentirci su Fb.
Oh no! probabilmente erano solo scariche le batterie…